sabato 1 aprile 2017

Eduardo Fariña Poveda



LOS AMANTES POSTMODERNOS

II

Difícil ser hombre en el siglo XXI. No ser agresivo, no ser homofóbico o no ser
heterofóbico, ser teórico y comprometido, diletante, sexy y, además

cocinar de putamadre. Difícil limpiarse del pasado machista, ser auténtico.
Difícil es ser alguien, difícil es escribir un poema, imposible es dejar de comunicar

algo porque sumergidos en la atmósfera de la vida todo es riesgo, aventura
del futuro es que cada acto exija una respuesta de cualquier individuo y

no ser solo mímesis ser lento parpadeo que ondula: ser misterio
ser objeto de estudio, no llamar poema a escribir lo que me sucede

en un papel sino hacer que el lector oyente que lea en deleite se convierta en un
amante postmoderno cuando en dosis de miel, damos sentido, concepto y ebriedad.

y no hay problema que lector deteste el término postmodernidad como
el lector siglo XIX detestaba el término Barroco antes de Wölfflin.

Porque los amantes postmodernos van armados de sus respectivas
preceptivas de romance aunque sepan que no hay tormenta sin aguacero.

III

Él y ella se desconocen lo suficiente, tanto en forma y contenido
Como para ver en el otro un crucero ebrio en puerto abstemio.

Desean coincidir, cuando bajen el valor de los billetes de los vuelos
Desean volver a conocerse porque ellos son los amantes postmodernos.

Furiosos por duplicar sus desplazamientos, hijos mimados de la democracia
La sociedad del bienestar los hizo bellos, guapos, cultos mas inofensivos.

Sin la clarividencia de Ovidio, Dante, Shakespeare y Baudelaire el blasfemo
Desde este presente con ordenador portátil digo: El amor es Barroco and roll.

De cama en cama blindan sus emociones. Y nunca han sido
el camino, sino más bien una recta paralela junto a otras ellas y otros ellos, caminando.

Desde su otredad: Ella y él pendulan sobre la incertidumbre
Como si ella le contara a él un secreto en una lengua que no conoce.

Nada es estático y todo gira en torno al instante, el presente.
Pero ellos se muerden el cuello, son los amantes postmodernos.



Eduardo Fariña Poveda nació en Santiago de Chile en 1982. Reside en Zaragoza, España, desde 2004. Graduado en Periodismo en la Universidad de Zaragoza. Poeta, crítico literario y periodista, ha colaborado en importantes revistas de España, Chile y América Latina Actualmente es Presidente de la Asociación cultural de la Universidad de Zaragoza Degoyarte.
GLI AMANTI POSTMODERNI

II

Difficile essere uomo nel XXI secolo. Non essere aggressivo, non essere omofobo o non essere
eterofobo, essere teorico e compromesso, dilettante, sexy e inoltre

cucinare da dio. Difficile ripulirsi del passato maschilista, essere autentico.
Difficile è essere qualcuno, difficile è scrivere una poesia, impossibile è smettere di comunicare

qualcosa perché sommersi nell'atmosfera della vita tutto è rischio, avventura
del futuro è che ogni atto esiga una risposta di qualunque individuo e

non essere solo mimesi essere lento lampeggiare che ondeggia: essere mistero,
essere oggetto di studio, non chiamare poesia lo scrivere quel che mi succede

in un foglio ma far sì che il lettore udente che legge gioioso si converta in un
amante postmoderno quando in dose di miele diamo senso, concetto e ubriachezza.

E non c'è problema se il lettore detesta il termine postmodernità
come il lettore del XIX secolo detestava il termine Barocco di Wöfflin.

Perché gli amanti postmoderni girano armati delle rispettive
prospettive di romanticismo nonostante sappiano che non c'è tormenta senza acquazzone.

III

Lui e lei si ignorano a sufficienza, nella forma come nel contenuto
tanto da vedere nell'altro una nave da crociera ebbra in un porto astemio.

Desiderano coincidere, quando si abbassi il valore dei biglietti dei voli
desiderano tornare a conoscersi perché loro sono gli amanti postmoderni.

Accaniti nel voler duplicare i loro spostamenti, figli coccolati della democrazia
la società del benestare li fece belli, fighi, colti ma innoffensivi.

Senza la chiaroveggenza di Ovidio, Dante, Shakespeare e Baudelaire il blasfemo
da questo presente con computer portatile dico: l'amore è Barocco e roll.

Di letto in letto blindano le loro emozioni. E non è mai stato
cammino, bensì una retta parallela insieme ad altre lei e ad altri lui, camminando.

Dalla loro alterità: lei e lui oscillano sull'incertezza
come se lei raccontasse a lui un segreto in una lingua che non conosce.

Niente è statico e tutto gira intorno all'istante, il presente.
Ma loro si mordono il collo, sono gli amanti postmoderni.



Eduardo Fariña Poveda è nato a Santiago de Chile nel 1982. Risiede a Saragozza, Spagna, dal 2004. Laureato in Giornalismo presso l'Universtà di Saragozza. Poeta, critico letterario e giornalista, ha collaborato con importanti riviste spagnole, cilene e dell'America Latina. Attualmente è Presidente dell'Associazione culturale dell'Università di Saragozza Desgoyarte.


Nessun commento:

Posta un commento